I pagamenti digitali sono sempre più presenti nell’ambiente moderno dell’acquisto di prodotti e servizi generali. Tra le tante novità sta per arrivare Facebook Pay, una nuova modalità di pagamento online presentata dal social di Mark Zuckerberg, e che sarà disponibile anche per Whatsapp e Instagram, che si muovono in modo sempre più sincronizzato con Facebook.
A differenza del progetto Libra, introdotto da Zuckerberg dal 2019 che da agosto dello stesso anno non ha avuto ulteriori sviluppi, Facebook Pay non è una criptovaluta bensì una realtà che aiuterà chiunque effettui pagamenti online assiduamente, arrivata a metà novembre negli Stati Uniti e che approderà presto nel resto nel mondo.
Come funzionerà Facebook Pay?
Mentre il progetto della criptovaluta Libra non vede più aggiornamenti dall’agosto 2019, la piattaforma di Mark Zuckerberg presenta Facebook Pay, una nuova soluzione per effettuare pagamenti online del tutto simile a servizi come Google Pay, Samsung Pay o Apple Pay. Non essendo una criptovaluta, non vi sono pericoli di furto, frode o problemi dovuti alle oscillazioni di valore. La novità è stata introdotta proprio su Facebook, con un post ufficiale.
Presentandosi come un’app suppellettile alla piattaforma social, Facebook Pay è destinato a semplificare notevolmente le modalità di pagamento mobile, salvando una o più carte di credito/debito o circuiti di pagamento al suo interno, trasformando il proprio smartphone in un vero portafoglio elettronico. Si può infatti utilizzare per:
- Pagamenti online: su siti e-commerce e prenotazioni viaggi/hotel
- Pagamenti offline, in negozi reali dove sono presenti POS abilitati (con tecnologia contactless per pagamenti uguali o inferiori ai 25 euro)
- Trasferire denaro tra utenti
Il tutto accedendo con il proprio account Facebook e, prossimamente, anche con le credenziali Whatsapp e Instagram, sui quali Facebook Pay si potrà utilizzare per effettuare pagamenti in generale. Altro utilizzo di questa app è inoltre quello dei micropagamenti per sponsorizzate e videogiochi Facebook, oltre alla possibilità di effettuare donazioni a enti pubblici e privati per cause varie: vi è quindi modo di integrare ogni pagamento all’interno della piattaforma, presto anche a livello internazionale.
Facebook Pay vs Libra, le differenze
Contrariamente a quanto si potesse pensare in precedenza, Facebook Pay non è un’evoluzione di Libra: mentre la seconda era concepita per essere una criptovaluta al pari passo di Bitcoin, Ethereum o altre monete virtuali, generata quindi da processi di mining e dai valori in frequente oscillazione, il primo è un sistema di pagamento moderno, versatile e sempre affidabile per ogni tipologia di spesa online e offline, che permette di inserire una o più carte di credito o account Paypal o altri circuiti.
Già a fine ottobre 2019 Mark Zuckerberg aveva già cambiato e ridimensionato i piani relativi a Libra, dichiarando che non si avevano ancora certezze sul suo funzionamento. Su Facebook Pay, invece, si opera in un settore in cui la società di Menlo Park ha già particolare esperienza, ed è quindi pronta ad approdare nel panorama dei pagamenti digitali: il suo social network si occupa di micropagamenti già dal 2007, con versamenti di oltre 2 miliardi di dollari dal 2015, anno in cui ha lanciato le raccolte fondi.
Ciò fa capire di conseguenza che Pay non utilizzerà una moneta proprietaria di Facebook bensì le valute correnti di ogni nazione, come dollari, euro o altre ancora. D’altro canto rappresenta un passo indietro per Libra, poichè con un nuovo circuito di pagamento sicuro si aggireranno vicissitudini di decentralizzazione, processi di blockchain e concorrenza alle banche centrali.
Diffusione mondiale e utilizzo di Facebook Pay
‘Le persone già utilizzano i pagamenti nelle nostre app per acquistare, fare donazioni per delle cause e inviarsi denaro l’un l’altro. Facebook Pay renderà queste transazioni più semplici continuando ad assicurare che le informazioni di pagamento restino sicure e protette.‘
Questo ciò che spiega Facebook in una nota, annunciando un servizio che renderà le transazioni di denaro da mobile più semplici e veloci. Questa app è disponibile da metà novembre 2019 negli Stati Uniti, con una serie di servizi crescenti, per poi diffondersi nel resto del mondo nei prossimi mesi. Le prime funzionalità riguardano i pagamenti generici online e offline, nonché i micropagamenti e le donazioni all’interno di Facebook. Tali modalità saranno disponibili prossimamente anche su Instagram e Whatsapp, altre piattaforme di proprietà di Zuckerberg.
Se da una parte Pay è un punto di forza per la società di Mark Zuckerberg che così facendo rappresenterà la concorrenza a servizi come Google Pay o Apple Pay, dall’altra rappresenterà uno svantaggio per altri servizi come Paypal, Stripe o Skrill, che permettono di integrare più sistemi di pagamento.
Facebook Pay e la questione della privacy
Resta da capire, tuttavia, come verrà gestita la problematica della privacy: tra 2017 e 2018 Facebook è stato al centro di numerose polemiche sul presunto furto di dati personali dei propri utenti, anche per via della collaborazione con la società inglese Cambridge Analytica.
Se da un lato la tracciabilità dei pagamenti rappresenta una sicurezza e una garanzia d’affidabilità , dall’altro può però diventare una minaccia per la privacy personale e del proprio denaro, con la società di Zuckerberg che può prelevare informazioni da carte e conti salvati in Facebook Pay. In ogni caso, anche in questo nuovo servizio vigerà una politica di trasparenza, specificando agli utenti quali dei loro dati potrebbero essere visionati.
Conclusioni
La notizia del lancio di Facebook Pay è un ulteriore passo dell’evoluzione nei pagamenti digitali, un nuovo servizio destinato a migliorare e semplificare l’esperienza d’acquisto degli utenti del social più utilizzato al mondo, che in molti casi sono già ferrati da anni coi micropagamenti e le donazioni.
Il nuovo Facebook Pay rappresenta in effetti un sistema analogo ai vari Google Pay, Samsung Pay e Apple Pay, con la garanzia di sicurezza e protezione delle transazioni effettuate sulla piattaforma di Menlo Park.
A conti fatti, un’evoluzione oltremodo più costruttiva e versatile di Libra, il progetto di criptovaluta ideato da Zuckerberg per affermare la sua società anche nel mercato delle monete virtuali, presentandosi come mera concorrenza a Bitcoin, Ethereum, Litecoin o altre ancora. A rendere Zuckerberg dubbioso su Libra sono state le varie incognite di gestione, nonché la difficoltà di contrapporsi a banche centrali con una nuova moneta o, ancor peggio, il rischio concreto di oscillazioni di valore.
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