L’invasione dell’esercito russo dell’Ucraina sta avendo un forte impatto sulla finanza e tra poco tempo lo vedremo anche sull’economia mondiale. Ma cosa posso fare in questi casi di crisi internazionale con i miei risparmi che ho investito?
Cosa fare con gli investimenti in tempo di crisi.
Dipende.
I fattori in campo sono molteplici, ma per il piccolo risparmiatore la prima regola da seguire è quella di limitare le perdite di capitale.
Per fare questo, bisognerà ribilanciare il Nostro portafoglio titoli, evitando gli asset che per loro natura sono più volatili ed andare su investimenti sicuri o addirittura beni rifugio, in primis l’oro.
Naturalmente stiamo parlando di oro finanziario, come azioni di aziende minerarie aurifere o ETF su oro, non di lingotti d’oro che sono sì molto belli da vedere, ma molto complicati da gestire.
Leggi anche: Dove investire in caso di guerra –
Mercato azionario dopo l’invasione in Ucraina da parte dell’esercito russo.
Le azioni sono un asset di per sè piuttosto volatile e quindi i mercati finanziari sono stati i primi ad essere colpiti da questo disastro umanitario in piena Europa.
La Borsa di Mosca ha perso il – 30% di valore in appena mezza giornata, ma siamo solo all’inizio.
Bisognerà quindi pensare di vendere le azioni, specialmente quelle più a rischio, tenendosi quel tipo di azioni che magari pensiamo di vendere tra un anno o due e che poco hanno a che fare con quei paesi coinvolti nel conflitto armato e che non hanno importanti interessi nella regione.
INDICE MOEX ( BORSA DI MOSCA ) IN TEMPO REALE
Cosa è meglio per i miei investimenti: monetizzare o attendere che ci sia una ripresa?
Nessuno ha la sfera di cristallo e nessuno prevede il futuro.
E’ impossibile prevedere cosa accadrà tra 2 settimane. Nessuno si aspettava che Putin invadesse TUTTA l’Ucraina. Magari qualcuno ha pensato che si sarebbe limitato al Donbass, molti altri dicevano di NO, ma in pochissimi, se non i servizi di intelligence americani avevano previsto questo tipo di scenario e quindi non è facile neppure capire cosa accadrà tra un mese.
1. Worst-case scenario: la guerra si allarga agli altri Stati Europei
Magari la guerra si sarà allargata anche in Europa. Questo è possibile e sarebbe l’incubo peggiore di tutti gli stati maggiori della difesa di tutti i paesi UE. Stiamo parlando di una 3a guerra mondiale, con possibilità di uso di armi atomiche. Tra Russia, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti si parla di oltre 15.000 testate atomiche in loro possesso.
A quel punto ci sarebbe veramente da preoccuparsi, ci sarebbe da vendere tutto e comprare veramente dei beni rifugio.
2. Best-case-scenario: la Russia non occupa militarmente l’Ucraina
Questo purtroppo è quasi impossibile, visto che ci sono notizie di carri armati russi entrati al Nord del paese.
Certo che se si limitassero ad occupare le repubbliche auto proclamatesi indipendenti, sarebbe la cosa migliore.
A quel punto l’impatto sulla finanza , l’economia reale e quindi gli investimenti sarebbe minimo e tutto rientrerebbe in poche settimane.
3. Scenario più probabile: la Russia occupa militarmente l’Ucraina ed insedia un governo-fantoccio
La cosa si tirerà avanti per mesi, producendo anche migliaia di profughi che dall’Ucraina si sposteranno in Europa. I combattimenti tra esercito invasore russo e partigiani ucraini si potrebbero protrarre per mesi, con conseguenze difficilmente pronosticabili.
Le conseguenze economiche – oltre che finanziarie – potrebbero protrarsi per molti mesi, forse per anni, in primis per la Russia ,che avrebbe enormi spese militari e poi anche per l’Ucraina che non avrebbe più aiuti dall’Europa.
Intanto però si può pensare di monetizzare alcuni dei Nostri investimenti più a rischio. Ad esempio se hai criptovalute, e Bitcoin visto che stanno continuando a diminuire di valore, si potrebbero non solo evitare di acquistare, ma anche vendere quelle che si hanno a disposizione.
Ma, come avevamo accennato prima anche la vendita di azioni particolarmente a rischio in questo momento.
Mettere tutto in Conti correnti o Conti deposito che offrono una adeguata sicurezza .
Mettere al bando lo SWIFT delle banche russe sarà efficace?
E’ difficile dirlo, il bando dello SWIFT fu fatto con l’IRAN e ci sono stati dei problemi economici per questo stato, ma ad esempio l’Italia ha continuato a comprare petrolio dall’IRAN e quindi ha continuato a pagarlo. Usando altro tipo di “comunicazioni bancarie”.
C’è di più questo strumento di ritorsione sicuramente avrà delle ricadute negative su quelle industrie italiane che hanno rapporti commerciali con la Russia, questo è inevitabile.
Ma il punto è se il governo italiano è d’accordo nel mettere sanzioni e rimetterci qualcosa, quanto lo saranno i cittadini italiani?
Per quanto riguarda le banche italiane sono esposte per circa 10 miliardi di dollari in Russia.
14 miliardi di dollari invece è l’esposizione delle Banche francesi.
Quindi bisogna chiedersi non solo se le sanzioni efficaci sono queste od altre, ma quanto tempo l’occidente riuscirà ad andare avanti senza la Russia.
Ultime Notizie Guerra in Ucraina ed occupazione Russa:
In Russia è da oggi vietato dire “guerra in Ucraina” o “Occupazione in Ucraina”, si va in galera.
Le parole da usare sono ” Missione di pace in Ucraina”
Sberbank, una delle più grandi banche russe ha perso oggi il 70% del suo valore.
In pratica è quasi fallita.
La Svezia per la prima volta dal 1939 ( quando venne invasa la Finlandia) darà pieno supporto di armi ad un paese straniero. Cioè spedirà armi all’esercito e ai partigiani ucraini.
Il rublo russo ha perso il 30% di valore in un week end
La Banca centrale russa alza i tassi da 9,5% a 20%
Nel giro di 3 giorni dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, i paesi occidentali hanno usato TUTTI i tipi di sanzioni economiche possibili ed immaginabili a parte lo stop dell’importazione del gas russo.
NB: uno stop dell’importazione del gas russo non è per il momento praticabile in quanto il mercato non offre ( PER IL MOMENTO ) altre quantità in sostituzione.
L’UE vieterà Russia Today e Sputnik – 2 siti di informazione controllate dai servizi segreti di Mosca -, così come le loro società controllate, ha dichiarato la capo della Commissione europea Ursula von der Leyen.
L’Ue dispone il blocco di tutte le transazioni finanziarie con la banca centrale russa.
La banca centrale russa non potrà più disporre delle riserve valutarie.
Si calcola che possono venirle a mancare circa 400 miliardi di dollari.
La Russia verrà portata rapidamente alla bancarotta.
La guerra in Ucraina è una tragedia. Durante il fine settimana, gli eventi sono accelerati con molti governi occidentali che hanno annunciato ulteriori sanzioni e sostegno militare all’Ucraina. Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato l’attivazione dei sistemi di difesa nucleare russi. Non è nostro compito presentare scenari militari su come si evolverà la situazione, ma è nostro compito fornire maggiori informazioni su ciò che sta accadendo nell’economia. Con l’attuale incertezza e la situazione in rapido movimento, lo sviluppo di analisi di scenario sofisticate non ha senso. Invece, abbiamo esaminato finora le sanzioni annunciate e offriamo una valutazione molto preliminare del potenziale impatto economico della guerra.
Uno sguardo più da vicino alle sanzioni
La risposta delle sanzioni all’escalation militare finora è stata aggressiva e generalmente coordinata, ma attenta a non interrompere le esportazioni di materie prime chiave della Russia verso i principali partner. Ciò è probabilmente spiegato dall’importanza della Russia per i mercati delle materie prime e finanziari, e anche dalla necessità di lasciare spazio a ulteriori pressioni in caso di un’ulteriore escalation militare. Le misure annunciate nei titoli sono audaci, tra cui sanzioni di blocco totale contro le banche, un taglio dal sistema di messaggistica SWIFT che consente alle istituzioni finanziarie di autorizzare i pagamenti e sanzioni alla Banca centrale russa, tutti elementi del più severo playbook iraniano . Tuttavia, l’approccio in ciascuno è più sfumato.
- Blocco completo delle sanzioni finanziarie contro VTB, la seconda banca russa (circa 250 miliardi di dollari in attività di cui 46 miliardi di dollari in FX, attività estere – non è chiaro). L’inclusione nell’elenco degli Specially Designated Nationals degli Stati Uniti (con un ritardo di 30 giorni) significa il congelamento dei beni negli Stati Uniti e un divieto globale di transazioni (ad eccezione dell’energia, ecc.) con l’entità e le sue sussidiarie. Altre aggiunte all’elenco SDN includono Otkritie, Sovkombank (7 miliardi di dollari di attività FX ciascuna) e Novikombank. Piccole banche.
- Anche SBER, la banca più grande (circa $ 450 miliardi di attività , inclusi $ 94 miliardi in FX) sarà tagliata fuori dalle transazioni in USD tra 30 giorni (eccetto energia, ecc.), ma non vi è alcun congelamento delle attività estere (il Conto Corrispondente o L’elenco delle sanzioni da pagare tramite conto (CAPTA) è meno tossico di SDN).
- Le sanzioni settoriali coordinate (le società che figurano nell’elenco Sectoral Sanctions Identifications (SSI) sono bandite da nuove azioni e debito estero con termini superiori a 14 giorni, ma non vi è alcuna restrizione per fare affari/transazioni) sono state ampliate per includere Gazprom, Russian Railways, Alfa -Banca, ALROSA e Banca di Credito di Mosca.
- Il cut off da SWIFT è stato preliminarmente approvato, ma a quanto pare questo sarà deciso per le banche su base individuale e non tutti i nomi saranno accompagnati da sanzioni di blocco totale (sarà possibile effettuare pagamenti tramite altri canali. Sembra anche se sono escluse le transazioni per i pagamenti di petrolio e gas.Apparentemente, i pagamenti con carta di credito hanno già iniziato a rimbalzare in Russia nel fine settimana.
- Le sanzioni contro la Banca centrale russa non sono ancora del tutto chiare. Sembra che tutte le riserve FX siano bloccate. Apparentemente, la Bundesbank detiene una discreta percentuale delle riserve, ma i diritti speciali di prelievo e l’oro sembrano essere ancora disponibili. Il punto chiave è CNY/RMB, poiché la ripartizione delle riserve viene rilasciata con un ritardo e le riserve avrebbero potuto essere “yuanizzate” dalla metà del 2021.
- Naturalmente, in caso di un’ulteriore escalation, si apriranno le porte a uno scenario iraniano completo. Finora, le ondate di sanzioni arrivano una volta ogni due o tre giorni.
Da parte russa, potrebbero esserci diversi modi per contrastare o compensare le sanzioni attuali. Oggi, la Banca centrale russa ha aumentato i tassi di interesse ufficiali al 20% e ha introdotto controlli sui capitali. Altre opzioni potrebbero includere (non necessariamente in questo ordine) il congelamento degli investimenti diretti esteri in entrata in risposta alle sanzioni UE/USA contro i non finanziari e la sospensione dell’attività commerciale.
- Una moratoria sui rimborsi delle passività estere delle banche a USA e UE, in risposta al congelamento dei beni bancari.
- Una moratoria completa sui rimborsi del debito aziendale in risposta al congelamento degli asset CBR.
- Un divieto di importazione dall’UE in risposta alle sanzioni tecnologiche. Le importazioni russe dall’UE, dal Regno Unito, dalla Svizzera e dalla Norvegia sono ammontate a 120 miliardi di dollari nel 2021, ovvero il 41% delle importazioni di beni della Russia.
- Altre misure potrebbero includere il divieto di transito aereo sulla Russia (canale siberiano), l’aumento dei costi dei voli trans-Eurasia, l’embargo sulle esportazioni di titanio e altri metalli rari (reindirizzamento verso est), il taglio del gas verso l’UE (il totale della Russia le esportazioni di gas rappresentano il 7-10% delle esportazioni totali della Russia, la produzione e le esportazioni di gas rappresentano solo il 5% delle entrate federali russe. Durante le Olimpiadi sono stati annunciati nuovi contratti di gas con la Cina).
- Il petrolio è più importante. È improbabile che la Russia lo interromperà da sola, ma potrebbe reindirizzare gradualmente i flussi. Nel complesso, il settore petrolifero e del gas rappresenta la metà delle esportazioni di beni della Russia, ma solo il 15-20% del PIL e fino al 5% dell’occupazione.
Valutazione più generale delle implicazioni economiche
È impossibile fare ipotesi sull’esito della guerra e non ha senso elaborare scenari di impatto economico specifici. Ha invece più senso tracciare un quadro generale, abbozzando le possibili gamme di implicazioni economiche per i paesi occidentali, poiché le sanzioni rimarranno comunque in vigore ed è ancora possibile un’ulteriore escalation delle sanzioni.
Ormai, sappiamo tutti che l’Europa riceve quasi il 40% del suo gas naturale e il 25% del suo petrolio dalla Russia (questo è diverso da paese a paese) ed è probabile che sia colpita da picchi nelle bollette del riscaldamento e del gas, che sono già alle stelle. Dato che anche Ucraina e Russia sono state etichettate come il granaio globale, è probabile che anche i prezzi dei generi alimentari aumentino ulteriormente. Entrambi i paesi rappresentano circa un quarto delle esportazioni globali totali. Per l’energia e il cibo, le sovratensioni sono una cosa, l’interruzione dell’approvvigionamento è un’altra. Il mondo, e in particolare l’Europa, potrebbero trovarsi di fronte a gravi interruzioni dell’approvvigionamento, indebolendo il rimbalzo industriale e anche il rimbalzo dei consumi privati ​​previsto con la fine delle restrizioni di Omicron. A livello globale, un aumento dei prezzi delle materie prime aggraverà le pressioni inflazionistiche già esistenti, si pensi alla Turchia.
Ad alimentare i timori sull’inflazione ci sono anche le possibili carenze di metalli essenziali come palladio, alluminio e nichel, che creano ulteriori interruzioni alle catene di approvvigionamento globali già afflitte dalla pandemia e dalla carenza di semiconduttori. Il palladio, ad esempio, viene utilizzato nella produzione automobilistica, nei telefoni cellulari e persino nelle otturazioni dentali. Il nichel è usato per produrre batterie in acciaio e per auto elettriche.
Ci sono diverse implicazioni economiche, sia a breve che a lungo termine, nonché implicazioni per l’energia/commodities e, naturalmente, la politica fiscale.
Nel breve periodo, le interruzioni dell’approvvigionamento energetico e delle materie prime peseranno sulla crescita e faranno aumentare l’inflazione più a lungo. In particolare in Europa sono aumentati i rischi di stagflazione. Per la Banca centrale europea, ma anche per altre banche centrali, questa nuova situazione rischia di rallentare o ritardare la normalizzazione delle politiche. Alla riunione della BCE della prossima settimana, qualsiasi accenno di rialzo dei tassi è fuori questione. Ci aspettiamo che la BCE eviti di legare le mani in qualsiasi direzione; annunciando ancora un taper, pur non escludendo un nuovo allentamento della politica monetaria, se necessario.
Allo stesso tempo, l’annuncio del governo tedesco di aumentare la spesa per la difesa di 100 miliardi di euro quest’anno e la spesa annuale per la difesa al 2% del PIL indica che sono in arrivo ulteriori stimoli fiscali. Il piano del governo di costruire al più presto due terminali GNL va nella stessa direzione. Questi esempi illustrano che la guerra in Ucraina e le sue implicazioni economiche eserciteranno maggiore pressione sulla transizione verde e gli sforzi per accelerarla.
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