Banche Italiane a Rischio Default: quali Rischiano il Fallimento?

Aggiornamenti: ci sono banche italiane a rischio default per il 2020?
La Banca Popolare di Bari è stata commissariata poco prima di Natale, è andata quindi in default. Stanotte in un tragico Consiglio dei Ministri si è deciso il commissariamento, più avanti nell’articolo spieghiamo cosa succederà ai risparmiatori ed investitori.
I recenti stress test fatti dalla BCE, hanno reso gran parte delle persone più tranquille ( a parte per la popolare di Bari) : questi stress test sono stati superati e molti pensano che oggi non ci siano banche italiane che rischiano di fallire, ma NON E’ COSI’.
Gli istituti di credito italiani più importanti sono società per azioni, quindi sono a rischio fallimento per definizione.
Questo vale a maggior ragione in questo periodo, in cui lo SPREAD si è allargato e tra Btp italiani a 10 anni e Bund tedeschi a 10 anni siamo arrivato ad una quota ben superiore ai 300 punti, con giornate che hanno superato i 330 punti e non sembra voler calare, anzi la tendenza è in aumento.

Banca Popolare di Bari è fallita: cosa succede ora ai risparmiatori e agli azionisti.

Non è una sorpresa, la situazione in cui versava la Banca di Bari , la più grande banca del sud Italia, era nota da tempo. A causa degli NPL, cioè dei crediti che aveva concesso e che non è riuscita a recuperare, è andata fallita. Vediamo le 2 possibilità che si aprono ora per i suoi risparmiatori/azionisti

1 – Il Governo non interviene in modo straordinario e la Banca di Bari segue il normale iter previsto dalla legge del Bail In. 

La Banca fallisce, viene ristrutturata, i risparmiatori, cioè quelli che hanno aperto un conto corrente fino a 100.000 euro, vengono garantiti e tutelati dal Fondo Interbancario Italiano,  una sorta di MES italiano, il quale garantisce i risparmi di tutti i risparmiatori italiani fino a quella cifra.

La ristrutturazione scorporerà dal bilancio i crediti non più esigibili e compenserà con il valore delle azioni prima, poi quello delle obbligazioni subordinate, quindi con i depositi dei conti correnti eccedenti i 100.000 euro. I 49.000 investitori che avevano comprato le azioni di questa Banca e che ancora non le avevano vendute, probabilmente non prenderanno più niente o comunque vedranno diminuire in modo molto sostanziale ( quanto? dipende, anche del 90% )  il valore delle azioni e conseguentemente anche quelle delle obbligazioni subordinate alle azioni. Anche i  conti correnti eccedenti i 100 mila euro potranno essere ristrutturati. Ad esempio: se ho 150.000 euro in un conto corrente, SICURAMENTE 100.000 rimarranno a mia disposizione, ma parte dei 50.000 potranno essermi tolti.

2 – Il Governo interviene “salvando la banca”, come fece per MPS e come ha fatto recentemente con Carige

Nel caso in cui Banca d’Italia e BCE decidano che Banca di Bari è una banca sistemica, cioè che il suo fallimento potrebbe coinvolgere altri importanti istituti di credito italiani e che porterebbe troppi danni all’economia del posto,  quindi si decide di salvarla, ad esempio comprando tutte le azioni, o comunque una larga maggioranza delle azioni e si costituisce una Bad Bank dove scorporare tutti i crediti deteriorati.

Questo significa che sia i risparmiatori che hanno conti correnti eccedenti i 100 mila euro vedranno i loro conti correnti COMPLETAMENTE a disposizione. Per quanto riguarda invece azionisti e obbligazionisti, si potrebbe aprire una ‘fase di discussione’ come fu per gli investitori di altre banche ( Vedi Banca Marche e Banca Etruria, dove il governo promise di rimborsare gli investitori).

In questo caso, sarebbero i cittadini italiani, con le loro tasse a pagare 1 miliardo di euro ( che è la somma degli NPL ) a pagare di tasca propria.

In questo caso però, si aprirebbe una discussione politica che diverrà molto interessante, perchè proprio un partito che per anni ha detto che la l’aiuto alle banche fu fatto “per fare un favore al PD” oggi è al governo e dovrà firmare questo ulteriore “Decreto salva banche

IL GOVERNO HA SALVATO BANCA BARI SENZA CONSULTARE BCE O BANCA ITALIA

Con una incredibile decisione presa nella notte, il governo ha deciso di salvare banca Bari, cioè elargire quasi 1 miliardo di euro per salvare questa banca senza che nè Banca d’Italia nè la BCE avessero dato un avviso o un consiglio in tal senso, disattendendo del tutto la “Regola del Bail In”.

La politica italiana non finisce mai di stupire,

Banche italiane a rischio default nonostante gli stress test?

A novembre 2018 sono arrivati i risultati degli stress test fatti dalla BCE e Unicredit, Intesa San Paolo, UBI e BPM hanno superato questa prova. Si tratta solo di 4 banche perchè la BCE ha fato questa analisi solo su queste 4 importanti banche ‘sistemiche’ italiane, ma di banche in Italia ce ne sono molte, anche se più piccole.

Il ruolo dello spread

Gli stress test inoltre sono stati fatti sui bilanci del 2017 , non potendo prendere in considerazione quello che è accaduto in queste ultime settimane. Da maggio in poi infatti, il livello dello  spread è salito notevolmente, questo ha determinato un calo del valore delle azioni di queste grandi banche anche nell’ordine del 20%.

Se è vero che per una banca è importante avere un CET 1 RATIO superiore al 15%, le banche italiane sono al limite di questa valutazione, con rating non entusiasmanti.

Il ruolo della crisi economica globale

L’economia globale non è proprio entrata in una vera e propria crisi, ma in un rallentamento della crescita, o in un meccanismo di ON-OFF , come dicono molti economisti.

Questo si sta ripercuotendo anche nel sistema finanziario. I primi a subirne le conseguenze sono stati i titoli tecnologici del Nasdaq, ma anche le banche, per forza di cose, non potranno esserne immuni.

Lo scandalo dei soldi riciclati dalle banche del Nord Europa.

Si parla di 250 miliardi di dollari che potrebbero essere anche 1.000 miliardi di $. Una cifra spaventosa, grande come un bilancio di un paese di media grandezza.

Si tratta di fati avvenuti tra il 2007 ed il 2015, coinvolta principale è la Banca Danese, che avrebbe preso dei rubli da organizzazioni criminali russe e li avrebbe investiti in fondi comuni a New York, presso una agenzia della Deutsche Bank tedesca.

Queste banche riceveranno enormi multe, che graveranno sui loro bilanci e , dato che si tratta di banche europee, è molto probabile che avranno investimenti anche in istituto di credito italiani o direttamente in Obbligazioni di Stato italiane. Per questo motivo ci sarà un impatto negativo anche nella Nostra finanza.

 

Le banche italiane rischiano il fallimento?

Le banche italiane a rischio default con i loro Non Perfoming Loans potrebbero innescare un’altra crisi finanziaria mondiale con effetto dòmino, lo disse Steve Eisman nel 2017, che molti di Voi ricorderanno nel film La grande scommessa, (The big short); Eisman è uno dei pochi finanzieri al mondo che riuscì a prevedere la crisi finanziaria dei mutui subprime ed a specularci sopra, traendone enorme profitto, ma che sta accadendo oggi, è vero che ci sono delle banche italiane a rischio default?
Come già abbiamo scritto più volte nella Nostra pagina finanziaria, ci sono diverse banche europee in difficoltà, ma Eisman non si ferma a dire che sono le banche europee ad essere a rischio default.

Il finanziere specifica con dovizie di particolari quello che potrebbe essere un probabile futuro per la finanza italiana, cioè per il sistema bancario italiano, una previsione che se risultasse reale, farebbe sembrare la crisi finanziaria del 2008, come la perdita di una banconota da 50 euro di un operaio, di fronte al suo licenziamento con moglie e figli a carico ed un mutuo da pagare.

 

Banche italiane a rischio default , dopo il decreto salva banche

Ad oggi, cioè alla fine del 2017, possiamo dire che anche grazie all’intervento dello Stato, con il decreto salva banche, questo evento che avrebbe messo in ginocchio la Nostra finanza, quindi tutta la Nostra economia e che avrebbe colpito principalmente le fasce più povere della società è stato scongiurato, nonostante proprio tanta parte delle fasce più deboli della popolazione, protestino proprio contro questo decreto salva banche, resta comunque alta l’attenzione per alcuni Istituti di Credito di tipo Cooperativo QUI – Istituti di credito USA a rischio fallimento .

 

Banche italiane a rischio default previsioni
Steve Eisman, l’uomo che aveva previsto la crisi finanziaria del 2008
( a sinistra quello vero, a destra l’attore che lo interpreta nel film The Big Short)

Banche italiane a rischio default innescheranno una crisi finanziaria mondiale, le previsioni di Steve Eisman:

  1. Le banche italiane sono molto esposte in quanto piene di NPL cioè crediti non esigibili i Non Performing Loans, crediti inesigibili – o meglio – non del tutto inesigibili – per la somma di 360 miliardi di euro. Le banche italiane sono piene di questi titoli, una delle più esposte in assoluto è Monte dei Paschi di Siena,  ma ce li hanno anche altre banche italiane benchè abbiano superato gli stress test della BCE ma va detto che questi stress test sembra che non siano stati fatti in modo ‘pulito’, secondo il finanziare, anzi il finanziere ha proprio detto che la BCE ha chiuso un occhio.
  2. I NPL ancora non sono stati dichiarati come delle “perdite” dai bilanci delle banche, ma ancora molti sono sotto il segno di “crediti, pur sapendo benissimo che MAI riprenderanno questi soldi, o meglio si calcola che solo un 20% dei crediti inesigibili verranno – prima o poi – riscossi ( quindi a conti fatti, di 360 miliardi di euro, solo poco più di 70 miliardi ( circa ) rientreranno.
  3. BCE Chiude un occhio: questo Eisman lo ha capito grazie al fatto che molte banche che hanno a loro volta cercato di comprare quote delle banche italiane, si sono accorte che quei bilanci erano fasulli. Eisman in una intervista al Guardian rilasciata il 19 novembre scorso, sostiene che ancora i crediti inesigibili che hanno le banche italiane sono ancora nei bilanci delle banche segnati come “crediti” e non come “perdite”, questa notizia è di una gravità inaudita perchè le banche italiane più importanti hanno fatto gli stress test della BCE a fine Agosto 2016, si presume quindi che questi stress test siano fasulli, se le informazioni che ci da Eisman sono esatte ed aggiornate, d’altronde non sarebbe la prima volta che il sistema creditizio italiano vuol far passare per mele buone quelle che sono mele marce, come è accaduto nel caso della vendita di obbligazioni subordinate di Banca Etruria ( la più famosa) ma anche di altre.
  4. Credito Cooperativo, un’altra mina vagante nel sistema creditizio italiano.
  5. Il Fondo Atlante fu costituito per occuparsi di questo problema, ma sembra che solo per coprire il le banche venete, sia ridotto al lumicino, tra l’altro sembra che la Veneto Banca stia facendo dumping per portare più liquidi possibili nelle sue casse.
  6. La prima conseguenza di Trump alla Casa Bianca è stato il crollo delle obbligazioni di Stato europee, il che significa che le banche europee che posseggono questi titoli vedono diminuire anche il loro capitale, insieme al valore dei titoli stessi, aumentando così la loro esposizione.
  7. La bomba inesplosa Deutsche Bank: in questo stato di cose già di per sè molto instabile, ci si mette la crisi della Deutsche Bank, la banca tedesca è la più grande di Europa che ha proprio in Italia e con le banche italiane la sua più importante esposizione, anche se grazie al fatto che DB ha prestato molti soldi a Trump l’ha per il momento salvata da una possibile brutta fine
  8. Prelievo forzoso dai conti correnti: è una delle ultime ratio quando il bilancio dello stato è in crisi e non si sa da dove attingere per tornare in paro

Questi fattori potrebbero portare al fallimento di una o più grandi banche italiane a rischio default, che innescherebbero un effetto domino su altre realtà creditizie italiane in quanto tutte collegate una con l’altra, la cosa coinvolgerebbe anche Deutsche Bank che ha nell’Italia e nel sistema creditizio italiano il suo partner più importante.

 

Una volta fallita Deutsche Bank, ( una delle banche d’affari più grandi del mondo, in questo momento) sarebbe il disastro economico in tutta Europa, una cosa non proprio da Apocalisse Zombie, ma sicuramente vicino alla grande depressione degli anni ’30 negli Stati Uniti.

 

Banche Italiane a rischio fallimento, le banche italiane più in difficoltà ( dati 2015/2016)

banche italiane rischio fallimento
Grafico del Sole 24h del 3 Aprile 2017

Conclusioni:

Questi sono scenari apocalittici diciamolo, sono il massimo della previsione negativa, ci mancano le cavallette e la morte dei primogeniti e poi sembrano le piaghe dell’Egitto, a differenza di quelle però,  qui le probabilità sono terribilmente reali, anche se a mali estremi interverrebbe la BCE, anche se gli accordi dell’Unione Interbancaria prevedono il Bail In ( salvataggio interno o default) e non più il Bail Out ( salvataggio esterno da parte di Stati o organi statali) , con molta probabilità prima di un disastro economico epocale le autorità di Bruxelles, che hanno finanza e banchieri tra le loro fila sicuramente qualcosa faranno.

Approfondimenti:  >>> — Cos’è il CET 1 RatioBanche a rischio negli Stati Uniti –   Istituti di credito più sicuri 1I migliori istituti di credito italianiIstituti di credito più sicuri  –  Istituti di credito USA a rischio fallimento

 

 

Fondatore di Economia-Italia.com nel 2014 trader e pubblicista finanziario, ha frequentato la Facoltà di Economia e Commercio presso l'Università di Perugia. Ha collaborato con diverse testate online, in cui ha scritto di economia e finanza fin dal 2007.

7 commenti

  1. ma possibile che abbiano messo dei crediti palesemente inesigibili a 'credito' e non come 'perdita'?
    Ma veramente?
    Che coscienze hanno alla BCE?
    Ora altro che crisi economica globale, a quale andremo incontro

  2. I risparmi degli italiani depositati nelle banche sono quasi 4.200.
    Basta prendere un pò di questi soldi ed appianare i debiti.
    Ci sarebbe la rivoluzione certo, ma chi se ne frega.
    Intanto le banche sarebbero salve, e ciò vale bene qualche migliaio di morti.

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