Azioni HERA Analisi tecnica, previsioni 2024 target price dati finanziari

Conviene investire in questa società di servizi che offre acqua, energia elettrica, gas, raccolta e smaltimento di rifiuti a 4 milioni di cittadini italiani? In quest’articolo scopriremo il Gruppo Hera, attraverso storia, profilo societario, modello di business e trend azionario, per capire se vale la pena investire in questo titolo del FTSE MIB.

Una realtà italiana dall’approccio multi-business basato sull’economica circolare, che passa per la fornitura di servizi energetici e ambientali, sempre con una politica sostenibile, per offrire un modello sempre più smart e digitalizzato. Conoscendo dettagliatamente la società occorre capire, conviene comprare azioni Hera?

Cos’è Hera e di cosa si occupa?

Fondata nel 2002 a Bologna, Hera è una società multiservizi privata operante in 312 comuni principalmente delle province emiliano-romagnole, ma anche in quelle di Venezia, Trieste, Gorizia, Udine, Ancona, Firenze e Pistoia.

Capogruppo del Gruppo Hera, è guidata dal presidente Tommaso Tommasi di Vignano, già precedentemente amministratore STET-Telecom Italia, il suo nome è l’acronimo di Holding Energia Risorse Ambiente, mentre il logo è disegnato dal grafico Bob Noorda. E’ posseduta al 45,8% da un patto di soci pubblici, che comprende 118 comuni tra cui Bologna, Modena, Imola e Ravenna, tutti con partecipazioni inferiori al 10%.

La sua attività si divide in cinque comparti di servizi:

  • Ambientali, con
    • Raccolta, trattamento e smaltimento rifiuti urbani e/o pericolosi
    • Raccolta differenziata
    • Mantenimento aree pubbliche
    • Bonifica amianto e sostanze contaminanti
  • Idrici, con
    • Gestione rete idrica
    • Vendita fornitura a clientela privata
  • Elettrici e gas, con
    • Distribuzione gas metano
    • Vendita riscaldamento
    • Erogazione fornitura elettrica
  • Telecomunicazioni, grazie alla partecipazione con Acantho al 77,36%, con
    • Fornitura fibra ottica per internet veloce
    • Soluzioni ICT
  • Mobilità sostenibile, con
    • Installazione ricarica elettrica pubblici e privati
    • Innovazione smart city
    • Car e bike sharing con veicoli elettrici

Dal 2003 il processo di crescita è caratterizzato da una serie di acquisizioni, tra tutte:

  • Agea
  • Acosea
  • Meta
  • Geat Distribution Gas
  • Sat Inc.
  • Pesaro Aspes Multiservizi
  • Megas Trade
  • Aliplast

Risale al 2006 l’accordo bilaterale con Enel, Edison e Sonatrach, per l’acquisto annuale di un miliardo di metri cubi di gas naturale.

Con 9.335 dipendenti, 6,8 milioni di tonnellate di rifiuti trattati, 291,5 milioni di m3 d’acqua e 16,2 miliardi di m3 di gas distribuiti e 11,7 TWh d’energia venduta, Hera serve 4,2 milioni di clienti e vanta un fatturato 2021 di 10,91 miliardi di euro, +45,38% rispetto all’anno precedente.

Qual è il modello di business di Gruppo Hera?

Con priorità su ambiente ed energia, il business model Hera è incentrato sullo sviluppo economico del territorio, sempre nel rispetto delle esigenze di clientela e azionisti. Secondo dati interni, l’attività si suddivide in:

  • 41% reti utenze
  • 33% servizi energetici
  • 23% servizi ambientali
  • 3% altro (telecomunicazioni)

Una strategia multi-business legata a sistemi di pianificazione e controllo, da sempre affine a sostenibilità e responsabilità ambientale, socio-economica e d’innovazione: il Piano Industriale 2021-2025 prevede investimenti per oltre 2,5 miliardi di euro per soddisfare 11 dei 17 obiettivi dell’Agenda delle Nazioni Unite 2030, sulla riduzione progressiva dell’impatto ambientale e dell’impiego di risorse naturali; tali investimenti rappresentano il 66% del totale.

Nel mentre, si colgono le occasioni di nuove tecnologie e digitale per orientarsi verso un’economia circolare, grazie anche all’inclusione nella Fondazione Ellen MacArthur. Particolare attenzione viene data poi alle risorse umane, tramite diversità di talenti e competenze e formazione continua: nel 2022 il Gruppo Hera è riconosciuto per il 13o anno consecutivo dal Top Employers Institute, ente che certifica le migliori condizioni di lavoro aziendali.

Nell’assemblea dei soci Hera di aprile 2022, è stato deliberato un dividendo di 0,12 euro/azione, con cedola staccata il 20 giugno. A maggio 2022 colloca un pacchetto obbligazionario dal valore di 500 milioni di euro, con rimborso in 7 anni, cedola al 2,5% e rendimento al 2,64%. Al primo trimestre 2022 i ricavi totali sono di 5,31 miliardi di euro, +133,8% rispetto al primo trimestre 2021.

Grafico quotazione azioni HERA ( BIT: HER ) in tempo reale

Azioni HERA in breve: Capitalizzazione, Prezzo per azione, Volume scambi , Dividendo per azione, Rapporto Dividendo/prezzo, Rapporto Prezzo/Utili, Azioni in circolazione

 

Azioni HERA (HER ) Quotazione Previsioni Target Price Analisi
Immagine sopra: il logo del Gruppo Hera.

Analisi tecnica, Target price e ultime novità

Il target price medio per le azioni HERA si attesta tra 3,20 e 4,90 euro,

 

ULTIMI DATI FINANZIARI GRUPPO HERA

L’ultimo bilancio disponibile del Gruppo Hera è quello relativo al primo trimestre del 2024, chiuso al 31 marzo.

Alcuni punti chiave:

  • Margine Operativo Lordo (MOL): 417,1 milioni di euro, in aumento dell’1,7% rispetto allo stesso periodo del 2023.
  • Fatturato: 3.285,8 milioni di euro, un aumento significativo del 41,6%.
  • Indebitamento Finanziario Netto: 3.986,6 milioni di euro, in lieve aumento (+4,2%) rispetto al 31 dicembre 2023.
  • Rapporto Debito Netto/MOL: 2,66x, in linea con la storica politica prudenziale della multiutility.

Performance per settore:

  • Crescita: Ciclio idrico, area ambiente e altri servizi.
  • Flessione: Aree energy.

Conviene investire in azioni Hera?

Eccellenza del centro-nord Italia, il Gruppo Hera fornisce i servizi essenziali per energia, ambiente, città e mobilità, con un approccio costruttivo, innovativo e altamente sostenibile, in linea con gli obiettivi delle Nazioni Unite e con le principali esigenze di clientela e investitori. Tutto questo accompagnato dall’evoluzione tecnologica e digitalizzazione, che favorisce la creazione di smart city e funzionalità sempre più versatili.

A conti fatti, la società vive un periodo favorevole ed è un ottimo momento per vendere azioni Hera o acquistarle per breve-medio termine, poiché attualmente in linea col suo target price ma tendente a nuovi trend positivi. Vista la situazione attuale, è sconsigliato invece acquistare e tenere sul lungo termine, sebbene sia sempre opportuno studiare andamenti passati e condizioni societarie per poter anticipare i trend futuri.

 

Di seguito, altre azioni italiane di interesse:

  • Amplifon (BIT:  AMP )
  • ATLANTIA (BIT:  ATL )
  • Azimut Holding (BIT:  AZM )
  • A2A (BIT: A2A )
  • Alfio Bardolla (BIT: ABDG )
  • Banca Intesa Sanpaolo (BIT: ISP )
  • Banca Monte dei Paschi di Siena ( BIT:  BMPS )
  • BNP Paribas – dove è confluita la ex BNL – ( BIT: BNP )
  • BPER Banca ( BIT: BPE )
  • Brembo (BIT: BRE )
  • Brunello Cucinelli (BIT: BC )
  • Davide-Campari Milano (BIT: CPR )
  • CNH Industrial N.V. (BIT: CNHI )
  • Diasorin (BIT: DIA )
  • Digital Value (BIT: DGV )
  • Digital Bros Spa (BIT: DIB )
  • ENEL (BIT: ENEL  )
  • ENI (BIT: ENI )
  • Exor (BIT: EXO )
  • Enav (BIT: ENAV )
  • WEBUILD ( ex Salini Impegilo ) (BIT: WBD )
  • Ferrari  (BIT: RACE )
  • Fiera Milano (BIT: FM )
  • FinecoBank ( BIT: FBK )
  • Italgas (BIT: IG )
  • Iveco Group (BIT: IVG )
  • Juventus Spa (BIT: JUVE )
  • (BIT: Ryanair. )
  • INWIT (BIT: INW )
  • Landi Renzo (BIT:  LR  )
  • Leonardo (BIT: LDO  )
  • Mediaset (BIT: MFEB )
  • Mediobanca Group ( BIT: MB )
  • Pirelli  (BIT: PIRC )
  • Poste Italiane (BIT: PST )
  • ( Quotazione titolo Luxottica )
  • Saipem (BIT: SPM )
  • Saras (BIT: SRS )
  • Snam (BIT: SRG )
  • Stellantis (BIT: STLA )
  • STMicroelectronics (BIT: STM )
  • Technogym (BIT: TGYM )
  • Telecom Italia  (BIT: TIT )
  • Tenaris (BIT: TEN )
  • Unicredit Group (BIT:  UCG )
  • Gruppo Unipol (BIT: UNI )

Autore

  • Economia-italia.com

    Amministratore e CEO del portale www.economia-italia.com Massy Biagio è anche analista finanziario, trader, si avvicina al mondo della finanza dopo aver frequentato la Facoltà di Economia e Commercio presso l'Università di Perugia. Collaboratore di varie testate online dal 2007, in cui scrive di economia, mercati, politica ed economia internazionale, lavoro, fare impresa, marketing, dal 2014 è CEO di www.economia-italia.com.

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