Azioni BASF Previsioni Target Price, Quotazione: Conviene Comprare?

Ecco i dati finanziari completi e sempre aggiornati di uno dei titoli più importanti dell’industria chimica europea e mondiale. Una delle più importanti realtà del settore è il gruppo BASF, che scopriamo oggi attraverso profilo societario, storia, modello business e trend azionario.

Un gruppo dalla storia quasi bicentenaria che inizia in Germania, con una radicata presenza in 80 paesi fornendo prodotti d’alta qualità e soluzioni funzionali a svariati comparti merceologici. Nonostante il pregio, resta un’azienda sconosciuta ai più, per questo c’è da capire, conviene acquistare azioni BASF?

Quotazione azioni BASF Oggi

Dati aggiornati Azioni BASF :

Volume scambi, Rapporto Dividendo/Prezzo, Dividendo per Azione, Rapporto Prezzo/Utili, Capitalizzazione, Margine EBITDA, Margine di Profitto, Target Price medio, Target Price massimo, Target Price minimo:

Previsione Target Price Azioni BASF:

  • Minimo: 42
  • Medio: 65
  • Massimo: 100
Azioni BASF Previsioni Target Price, Quotazione: Conviene Comprare?
Sopra: il logo della BASF la famosa industria chimica tedesca

Cos’è BASF e di cosa si occupa?

Fondata nel lontano 1865 a Mannheim, Germania, BASF S.E. è una società multinazionale di diritto europeo specializzata nella produzione di prodotti chimici, fornendo un’ampia gamma di settori. Il suo nome è l’acronimo di Badische Anilin und Soda Fabrik (Fabbrica di Anilina e Soda del Baden) e la sede principale è a Ludwigshafen. Il suo amministratore, Martin Brudermüller, inizia la sua carriera nel 1995 in BASF Italia, mentre il maggiore azionista è The Vanguard Group al 2,62%.

Avviata da Friedrich Engelhorn, già responsabile al comune di Mannheim, in origine era un’officina che produceva catrame, utilizzato in seguito come sottoprodotto per la produzione di:

  • Coloranti, implementando la scoperta di Sir William Perkin del 1857
  • Soda, prodotta col Processo Leblanc fino al 1880 e col Processo Solvay in seguito
  • Acido solforico, prodotto col Processo delle Camere di Piombo fino al 1890 e col Processo di Contatto in seguito

La fabbrica venne trasferita a Ludwigshafen sul fiume Reno nel 1866, per il pericolo d’inquinamento atmosferico su Mannheim. Segue anche la produzione di ammoniaca dal 1908, col Processo Haber.

Dopo la crisi della Prima Guerra Mondiale, nel 1925 BASF diventa IG Farben, acquisendo AGFA, Bayer e Hoechst. Nonostante i successi, tra cui il primo nastro magnetico per registratori AEG-Telefunken, trova fama negativa con l’avvento del nazismo producendo lo Zyklon B, sostanza impiegata nelle camere a gas, offrendo inoltre prezzi di favore al Governo Nazista. Verrà definitivamente chiusa dagli alleati statunitensi tra 1945 e 1952.

BASF verrà rifondata nel 1952 durante il Miracolo sul Reno, per poi espandersi geograficamente negli anni successivi in Argentina, Australia, Brasile, Francia, Italia, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti. Sono decenni di importanti acquisizioni:

  • Herbol, tedesca, 1968
  • Wyandotte Chemical Company, statunitense, 1971
  • Degussa, tedesca, 2006
  • Engelhard Corporation, statunitense, 2006
  • Johnson Polymer, statunitense, 2006
  • Whitmire Micro-Gen, statunitense, 2008
  • Sorex, britannica, 2008
  • Ciba, svizzera, 2009
  • Cognis, tedesca, 2010

Il marchio BASF rimane legato all’elettronica di consumo fino agli anni ’90, in particolare nastri di videocassette e audiocassette, ma grazie a tali acquisizioni il business si conferma su:

  • Sostanze chimiche
  • Prodotti plastici
  • Materie prime ad alte prestazioni
  • Soluzioni agricole
  • Soluzioni energetiche

Con un’organizzazione di 1.300 persone, circa 400 poli produttivi in 80 paesi tra Europa, Stati Uniti, Sudamerica, Africa, Asia e Oceania con oltre 111.000 dipendenti (di cui 54.000 in Germania), vanta un fatturato 2021 di 78,60 miliardi di euro, +32,88% rispetto all’anno precedente. E’ al 134o posto per fatturato nella classifica Fortune Global 500.

Qual è il modello di business di BASF?

Il business model BASF si suddivide in svariati segmenti di mercato, fornendo più comparti aziendali:

  • Agricoltura, con antiparassitari e trattamento sostanze infestanti
  • Arredamento, con vernici, conservanti, imbottiture e preparati che aumentino versatilità e resistenza del legno
  • Automotive e trasporti, per efficientare comfort e sicurezza e ridurre consumi e impatto ambientale
  • Carta, con sostanze e soluzioni che garantiscano massima qualità e aumento di produttività
  • Chimica, con prodotti petrolchimici, carburanti, solventi e catalizzatori
  • Confezionamento, con soluzioni e materiali d’imballaggio per alimenti, cosmetici e prodotti vari
  • Edilizia e urbanistica, con soluzioni d’ingegneria per costruzione immobili e strade
  • Elettronica e dispositivi, con semiconduttori, circuiti stampati, tecnologie display, additivi e strumenti di protezione
  • Energia, con trattamento gas, petrolio e fonti rinnovabili, attività estrattiva e di raffinazione
  • Igiene, con prodotti chimici per pulizia approfondita domestica, civile, industriale e materiale per cura della persona
  • Industria farmaceutica, collaborando con enti universitari per realizzare vitamine e prodotti medici a ridotto impatto collaterale
  • Industria tessile, con pretrattamento, colorazione, stampa, finitura e rivestimento per prodotti d’abbigliamento, accessori e tessili in generale
  • Nutrizione, con arricchimento vitamine, stabilizzatori e coloranti per alimenti umani e animali
  • Plastica, con sostanze e soluzioni che aumentino resistenza e malleabilità favorendo l’economia circolare
  • Verniciatura, con dispersioni, resine e additivi per architettura, automotive e industria

A giugno 2022 acquisisce l’italiana Horta, specializzata in soluzioni agricole, dopo una partnership di lunga data, lo stesso mese annuncia l’apertura di uno stabilimento di riciclo batterie per auto elettriche a Schwarzheide, Germania, che entrerà in funzione entro il 2024. Nell’anno 2021-2022 registra invece -38% d’emissioni carboniche nell’attività agronomica. Infine, al primo trimestre 2022 i ricavi sono di 23,08 miliardi di euro, +18,98% rispetto a quello del primo trimestre 2021.

Andamento azioni BASF

Disponibili sulle Borse di Francoforte, Londra, Zurigo e Borsa Italiana, nel segmento GEM, al 1 luglio 2022 il prezzo delle azioni BASF è 41,48 euro, con capitalizzazione di mercato di 38,12 miliardi di euro, segnando i seguenti trend:

  • -24,17% negli ultimi 10 anni
  • -48,57% negli ultimi 5 anni
  • -35,14% negli ultimi 3 anni
  • -17,29% negli ultimi 2 anni
  • -38,41% nell’ultimo anno
  • -33,86% negli ultimi 6 mesi
  • -20,06% nell’ultimo mese
  • -1,61% nell’ultima settimana

Dopo aver segnato -36,73% tra gennaio 2018 e febbraio 2020, con massimo a 5 anni registrato il 19 gennaio 2018 a 98,70 euro/azione, il titolo registra un ulteriore -35,45% nel periodo di pandemia febbraio-marzo 2020, raggiungendo il minimo a 5 anni il 20 marzo a 40,38 euro.

Il target price medio per le azioni BASF è tra 31,03 e 88,00 euro, -25,19%-+112,15% rispetto al valore attuale, considerando inoltre la maggior resistenza a 52,70 euro. L’utile per azione 2021 si attesta a 6,76, +110,59% rispetto a quello dell’anno precedente.

Conviene investire in azioni BASF?

Sebbene sia solo marginalmente conosciuta negli anni più recenti e il suo nome sia maggiormente legato al passato dell’elettronica di consumo, BASF è indubbiamente una delle più importanti realtà dell’industria chimica-petrolchimica, servendo un numero impressionante di comparti commerciali, spesso presenti nella vita quotidiana di ognuno.

A conti fatti, davanti ad un periodo finanziario assolutamente favorevole, è un ottimo momento per comprare azioni BASF, poiché in linea col target price minimo ma ancora troppo lontane da resistenze e target price massimo, cosa che lascia prevedere nuovi trend rialzisti nel breve-medio termine simili a quelli del 2021. Qualora si possiedano già, invece, si consiglia di mantenerle fino a nuovi sviluppi futuri.

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