Come Capire se le Azioni Salgono o Scendono?

Conoscere alcuni tecnicismi dei mercati finanziari è obbligatorio se si vuole investire nel più importante dei strumenti finanziari: le azioni. Affidarsi solo al caso – ovviamente – è un grosso errore, per questo oggi scopriremo come capire l’andamento delle azioni, per cogliere le migliori occasioni per comprare o vendere per poi stabilire quale sia la Nostra strategia di investimento.

Come ogni attività finanziaria anche l’investimento in asset azionario comporta rischi, proporzionali alle possibilità di guadagno, mentre la scelta dei momenti giusti non è affatto casuale. Non vi sono regole precise per capire quando agire, è però possibile comprendere dei segnali, come capire se le azioni salgono o scendono?

Cosa influisce sul prezzo delle azioni?

Contrariamente a quanto si pensi popolarmente, le azioni sulle varie borse mondiali non oscillano in modo casuale, ma vi sono dei fattori che ne determinano trend rialzisti o ribassisti. Indifferentemente dalla propria strategia a breve-medio o lungo-lunghissimo periodo, occorre conoscerne nel dettaglio le motivazioni, specialmente in momenti di recessione, in cui anche le migliori realtà potrebbero sottoperformare rispetto all’andamento sperato.

In ogni caso, vige la regola universale della domanda/offerta: i prezzi saliranno quanto più il titolo verrà comprato aumentandone la richiesta, scenderanno più quanto il titolo verrà venduto. In grandi multinazionali o importanti realtà dell’export, le decisioni d’acquisto o vendita deriveranno da fattori geo-politici o comportamenti dei paesi clienti o fornitori.

Come Capire se le Azioni Salgono o Scendono?
Come Capire se le Azioni Salgono o Scendono?

Azionariato e profilo degli investitori

Primo fattore a determinare se un titolo sale o scende è conoscere l’azionariato, con profilo degli investitori che vi destinano del capitale. Sono principalmente quattro le tipologie:

  • Istituzionali nazionali
  • Istituzionali esteri
  • Di portafoglio esteri
  • Al dettaglio

Se le prime tre tipologie rappresentano gli azionisti maggioritari, gli investitori al dettaglio sono i pubblici cittadini che decidono di destinare parte del loro capitale ad una determinata società, divenendo azionisti minoritari. L’azionista maggioritario può essere:

  • Unico, che detiene il 100%
  • Di maggioranza assoluta, che detiene più del 50%
  • Di maggioranza relativa, che detiene la quota più alta degli azionisti totali se nessuno di loro raggiunge il 50%

Gli investimenti saranno quindi trainati dagli azionisti maggioritari: saranno loro a smuovere la maggior quantità di denaro acquistando o vendendo, di conseguenza la loro attività sarà più visibile sul titolo e sul suo indice. Al contrario, i movimenti degli investitori al dettaglio hanno minore influenza. 

Valutazioni presenti e passate

Le azioni sono un asset speculativo, i cui prezzi sono soggetti a punti di svolta superiori, quando raggiungono valori troppo elevati, o punti di svolta inferiori, quando calano drasticamente per essere sospesi per eccesso di ribasso. Da ricordare che ogni titolo ha un target price, ossia il prezzo che un investitore intende solitamente raggiungere in uno specifico arco temporale, che secondo gli analisti può avere una valutazione equa rispetto a proiezioni e precedenti storici.

Effettuando una corretta valutazione, si può confrontare il target price col prezzo di mercato, capendo se l’azione sarà sottovalutata o sopravvalutata. Un’adeguata stima si effettua consultando i bilanci e rendiconti finanziari dell’azienda, disciplinati in Italia dal D.L. 139/2015 in attuazione della Direttiva 2013/34/UE, che riguardano:

  • Autofinanziamenti e finanziamenti esterni
  • Attività d’investimento
  • Rapporto tra finanziamenti e investimenti
  • Variazioni nel corso dell’attività imprenditoriale

Fattore cruciale per capire se le azioni salgono o scendono è la liquidità: la somma algebrica della liquidità derivante dalle varie aree di produzione, investimenti e finanziamenti, sarà determinante dell’andamento in borsa.

Nelle valutazioni rientrano anche i fondamenti di business dell’azienda, riguardanti:

  • Prospettive di crescita sul lungo periodo
  • Efficienza della gestione
  • Redditività
  • Salute finanziaria
  • Comportamento nelle crisi di mercato
  • Andamenti azionari storici
    • Negli ultimi 3 anni
    • Degli ultimi 4 trimestri

Ritmi storici di rialzo e ribasso aiuteranno a capire anche le percentuali positive o negative negli sviluppi futuri.

Strumenti per comprendere trend azionari

Comprendere i principi borsistici è il primo passo per massimizzare i guadagni o, almeno, ridurre le perdite: leggere libri di grandi pionieri dell’investimento come Warren Buffett, Peter Lynch o George Soros può aiutare a capire le dinamiche del mercato azionario, con occhio attento al passato per avere indizi sul futuro, capendo ovviamente i momenti propizi per strategie dall’intraday alla lunga posizione.

Molte piattaforme di trading online mettono a disposizione due strumenti indispensabili, conto demo e stop-loss: se il primo è un conto di simulazione con denaro virtuale per imparare e migliorare i propri movimenti in scenari realistici senza investire davvero, il secondo è un automatismo che fissa un prezzo limite d’acquisto o vendita chiudendo posizione quanto raggiunto, così da limitare le perdite.

Seppur destinati anche a neofiti e siano di grande aiuto, conto demo e stop-loss richiedono però attenta conoscenza, studio e formazione continua: secondo Samas, il 90% dei trader perde denaro per mancata formazione o broker inadeguati.

E’ davvero possibile prevedere l’andamento futuro delle azioni?

Secondo un sondaggio Trade Republic-DIW Econ, nell’estate 2021 circa l’85% del capitale investito dagli investitori globali è destinato in azioni ed ETF, percentuale che sale al 90% coi neofiti: di questi più del 19% è esperto con alta tolleranza al rischio e meno dell’11% è principiante mirando a rischi minori.

A conti fatti, prevedere rialzi e ribassi delle azioni con esattezza è un’abilità che solo personaggi come l’Oracolo di Omaha possono avere, grazie a studi ed esperienze decennali, poiché nella maggior parte dei casi si possono fare ipotesi casuali: casualità che si può aggirare conoscendo le specifiche dell’azienda su cui si investe, come azionariato, solidità finanziaria e andamenti storici.

Da ricordare poi che anche le condizioni generali micro-macroeconomiche possono influire pesantemente su un’azienda e quindi sulle sue azioni, cosa che non riguarda però i titoli anticiclici, legati ai comparti alimentare, energetico, utilities e farmaceutico, che offrono ottime performance anche in periodi di crisi.

Infine, occorre dire che trend azionari positivi rappresentano buona salute aziendale ma non sempre buona occasione d’investimento: prezzi vicini ai punti di svolta superiori saranno ottime opportunità di vendita ma non d’acquisto, come quelli in forte ribasso garantiranno elevate probabilità di guadagno sia su breve che lungo termine; conoscere sviluppi futuri aiuterà in entrambi i casi.

 

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Autore

  • massimiliano biagetti

    Fondatore di Economia Italiacom e Finanza Italiacom è divulgatore finanziario e trader.